Nell'ambito dell'iniziativa statale che promuove la visita gratuita dei musei nelle prime domeniche del mese, decido di riscoprire l'esposizione permanente ospitata presso palazzo Pepoli Campogrande. La collezione ospita più di trecento dipinti appartenenti alla famiglia Zambeccari, nobile famiglia senatoria bolognese, riuscendo a ricreare lo sfarzo della raccolta della quadreria della famiglia presso Palazzo San Paolo. La logica dietro l'allestimento mira proprio a immergere il visitatore all'interno del gusto dell'epoca settecentesca mostrandoci la collezione così come l'avrebbe allestita una famiglia.
I soffitti riccamente dipinti collaborano nel creare a pieno l'atmosfera. Una visita piacevole e interessante che muove tuttavia riflessioni proprio per quanto riguarda la scelta dell'allestimento. Credo infatti che la scelta vada spiegata meglio sia dal personale che da linee guida che aiutino a comprendere ciò che circonda il visitatore in maniera più contemporanea e presente. L'illuminazione andrebbe migliorata se si vuole mantenere l'ordine e la disposizione presente o i fruitori andrebbero a perdere molto del significato dell'esposizione. Le opere sono collocate senza seguire un ordine cronologico e senza le distanze e proporzioni che ci aspetteremmo oggi, ma seguendo il gusto di un'epoca lontana. Una scelta coraggiosa e interessante che merita di essere valorizzata con i giusti accorgimenti.

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