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DICEMBRE 2020
Paolo Bascetta, si è laureato in matematica presso l’Università di Bologna e ha insegnato in questa città questa disciplina al Liceo Scientifico
“A.B. Sabin”.
Da 40 anni si dedica con grande passione 
all’origami, hobby creativo che ha scoperto tramite un libro molti anni fa.
Ha creato modelli originali pubblicati su molti libri e riviste del settore, italiani ed esteri. Forse per via della sua formazione scientifica, predilige l’origami modulare e geometrico, semplice ma elegante allo stesso tempo ma non disdegna affatto l’origami figurativo e complesso.
Nell’arco di questi quaranta anni, ha tenuto corsi e allestito mostre personali e collettive di notevole successo. Ha partecipato, come “ospite d’onore”, ai Convegni delle Associazioni Nazionali Origami estere: USA, Germania, Ungheria, Repubblica Ceca, Olanda, Israele, Giappone e Inghilterra. Nel 2020 sarebbe stato ospite in USA (OHIO) e in 
Argentina ma la pandemia Covid-19 ha impedito il verificarsi di questi due importanti eventi.
All images © courtesy of Paolo Bascetta
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Come ti sei avvicinato al mondo degli origami?
Negli anni 80, quando avevo circa 26 anni facevo l'animatore nelle colonie estive al mare ed ero sempre alla ricerca di qualche idea nuova, qualcosa di creativo con cui coinvolgere i ragazzi; è stato in quel periodo che ho trovato un libro di origami e ho iniziato ad interessarmi a questa forma d'arte. In realtà non era proprio la prima volta che ne sentivo parlare, un amico, Enzo Bonora, qualche tempo prima mi aveva già mostrato qualche modello.
  Hai avuto un maestro che ti abbia aiutato ad avvicinarti a questa forma d'arte o hai imparato da autodidatta?

No, non ho avuto un vero e proprio maestro, ho appreso tutto dai libri, sono stati fondamentali soprattutto all'inizio quando riproducevo i modelli di altri origamisti. Ma lavorare da solo, anche se con buoni libri, non poteva essere sufficiente, in questo campo come credo in ogni campo, è il confronto che porta alla crescita e all'evoluzione. Un amico mi ha fatto conoscere il Centro Diffusione Origami, un'associazione il cui scopo è la diffusione dell'origami, e lì ho avuto la possibilità di confrontarmi con altri origamisti e di crescere.
Da cosa trai ispirazione per i tuoi modelli?

E' difficile dirlo, le fonti sono diverse. Ad esempio, ho molte scatole con modelli appena accennati, non finiti o delle prove e ogni tanto capita che prendendone in mano qualcuno mi dia l'ispirazione per qualcosa di nuovo. Talvolta invece sono delle foto, delle immagini che mi ispirano, vedo qualcosa che mi colpisce e penso al modo per realizzarlo con la carta; di recente sono stati dei disegni ad ispirarmi. Mi è capitato anche di capovolgere un modello, e il vederlo da un'altra prospettiva mi ha dato l'idea per un nuovo progetto. Alcuni modelli sono variazioni di miei modelli precedenti, cambia qualche piega o l'incastro fra i moduli e nasce una nuova forma. Direi che però alla base di tutto, nel mio caso, vi è tanta geometria.
Nell'immaginario comune gli origami sono figurativi e rappresentano animali; i tuoi lavori si differenziano, sei sempre stato attratto da figure geometriche o hai sperimentato anche una fase figurativa?

Ho realizzato anche modelli figurativi come il volto di Giuseppe Verdi, una pochette da donna, un divano con cuscini, ma ho sempre trovato più interessanti e a me più congeniali i modelli che coinvolgono l'uso della geometria. I modelli figurativi, a volte, richiedono un'opera di modellazione che presuppone una componente molto personale, chi va ad approcciarsi ad un modello figurativo realizzato da un altro origamista potrà copiarne a grandi linee il modello ma poi sarà la modellazione a definire il modello finito e non potrà mai essere identico. I miei studi, la mia formazione e i miei interessi mi portano ad apprezzare soprattutto i modelli geometrici, mi viene naturale; ho realizzato modelli geometrici anche complessi ma ultimamente mi piace eseguire e creare modelli con una successione di pieghe semplici, alla portata di tutti ma con un risultato esteticamente molto gradevole.

C'è un momento della giornata in cui ti senti più ispirato? Quando preferisci lavorare sui progetti per i tuoi origami? Parti da schemi o fai tentativi direttamente su carta?
Sono in pensione per cui ho parecchio tempo da dedicare all'origami e creare qualche nuovo modello. A volte è necessario realizzare dei disegni che eseguo al computer per riprodurre in maniera approssimativa e veloce l'effetto finale che ho in mente o calcoli preparatori, ad esempio, per le misure dei fogli che spesso hanno forma di partenza particolari. In ogni caso sono fondamentali le prove su carta che portano al modello finito vero e proprio. 
So che viaggi molto per convegni in cui sei ospite, quale paese ti ha lasciato un ricordo più forte?
Sono stato invitato come ospite d'onore a molti convegni esteri. Ogni paese ha ovviamente i propri punti di forza e di interesse ma fra tutti credo che il Giappone abbia rappresentato sicuramente una tappa fondamentale. Ciò che più mi ha colpito è che vi sono molti giovani origamisti creativi. Si avvicinano a questa forma d'arte e competono tra loro per migliorarsi ed eccellere. Ho visto modelli di animali in cui i dettagli del corpo erano curati con minuzia estrema. Del resto il Giappone è la patria per eccellenza dell'origami
A quale modello ti senti più affezionato?

Sicuramente la Stella Bascetta è quella che mi ha dato più soddisfazioni; è conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo come un modello di non difficile realizzazione, molto ben congegnato e il cui incastro risulta molto robusto. Sembra che in Germania ci sia un insegnante che la utilizza nelle sue lezioni di geometria. Questo è uno degli aspetti che più mi affascinano dell'origami. La possibilità di utilizzarli come strumento didattico. Mentre costruiamo pieghe, sul foglio di carta, creiamo rette, segmenti, punti, angoli, perpendicolari, parallele e diamo così allo studente la possibilità di toccare con mano concetti geometrici ed apprezzarne la loro utilità.

Puoi parlarci della serie Trasparenze?
Le trasparenze sono origami particolari. Per realizzarli è necessaria della carta galassina o pergamino. Con essa ho creato modelli a foglio unico e altri modulari. La trasparenza dà un effetto chiaro scuro molto interessante. In "Inside Outside Star", ad esempio, una volta piegato il modello con un unico foglio, si ha una semplice forma poligonale di sedici lati con i rispettivi raggi. Guardandola in controluce, però, si vede una stella a quattro punte inserita al suo interno! 

Come immagini l'esposizione perfetta per i tuoi modelli?
Direi che mi piacerebbe esporre tutti i lavori che ho realizzato, dai primi agli ultimi, quasi a mostrarne l'evoluzione. E' un vero peccato che questi modelli non possano essere visti da molte persone e debbano rimanere chiusi in scatole. E questa è l'opinione di molti amici che hanno avuto la fortuna di vederli dal vivo e non semplicemente in fotografia.
E nel futuro?
Nel futuro vedo tante altre scatole di modelli da revisionare... e quindi molti altri modelli da creare! In un futuro più immediato invece vedo il mio ultimo libro a cui sto finendo di lavorare: un libro di origami per non vedenti. E' stato un progetto molto particolare. Spiegare a parole come realizzare un modello non è semplice come non è affatto semplice per chi non vede dalla nascita piegare una forma che non ha mai visto in vita sua. Una sfida molto interessante sia per me che per loro!
Che consiglio senti di dare a chi si avvicina a questa forma d'arte?
Credo che uno degli aspetti che più amo di questa forma di espressione artistica sia il fatto che tutti ci si possano avvicinare, non c'è bisogno di molti strumenti, bastano la carta, le mani, tanta pazienza e determinazione, perché senza è impossibile raggiungere l'obiettivo finale anche se il modello è semplice. E' la terza via dell'arte. Nella pittura si aggiunge colore alla tela, nella scultura si toglie qualcosa dal materiale usato, nell'origami non si aggiunge nè si toglie nulla dal foglio di carta iniziale. Lo si trasforma semplicemente tramite le pieghe. 

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