La diciassettesima mostra internazionale di architettura si apre ad un pubblico quanto mai bramoso di riscoprire la bellezza delle grandi esposizioni. Le sedi storiche dell'esposizione: i Giardini, l’Arsenale e il Forte Marghera sono come di consueto accompagnati da una serie di percorsi collaterali che raccontano l'architettura italiana ed internazionale ad un pubblico di esperti e non. I partecipanti sono 112 provenienti da 46 Paesi tra cui spiccano tre paesi in mostra per la prima volta alla Biennale di Architettura: Grenada, Iraq e Repubblica dell’Uzbekistan. L'architetto, ricercatore e docente Hashim Sarkis che ha curato l'esposizione ci tiene a porre l'accento sulla forza e la determinazione con cui questo grande evento vuole rispondere alla difficoltà e all'incertezza di un periodo storico come quello che stiamo vivendo, e lo fa ponendosi una domanda: How will we live together? Una domanda a cui gli espositori internazionali ed italiani hanno risposto con creatività e curiosità componendo il percorso espositivo suddiviso in cinque “scale” (o temi), tre allestite all’Arsenale – Among Diverse Beings, As New Households, As Emerging Communities – e due al Padiglione Centrale – Across Borders e As One Planet.
L'organizzazione dell'evento è eccellente e regala forti emozioni ad un visitatore che si lascia affascinare dalle rappresentazioni in scala dei modellini di progetti, dalle soluzioni che puntano l'accento sull'importanza di rivelare un'architettura sempre più consapevole ed attenta nei confronti dell'ambiente e del clima, il tutto accompagnato da realizzazioni spesso magnifiche e stupefacenti capaci di emozionare e stupire. Ottime le suggestioni degli ambienti creati, i dialoghi e rimandi con le sale espositive e i progetti in mostra, ottima l'intera organizzazione dell'evento che non lascia nulla al caso garantendo un'esperienza ottimale al visitatore. La presenza di addetti con spille identificative che invitavano a porre domande, rappresenta certamente una grande risorsa per il fruitore desideroso di comprendere al meglio ciò che lo circonda. Costo più che accettabile data la grandezza e la vastità dell'offerta che non delude anche il visitatore più esigente. Appuntamento come sempre immancabile nell'agenda degli addetti ai lavori e dei curiosi.
Diciassette eventi collaterali promossi da enti e istituzioni nazionali e internazionali senza fini di lucro arricchiscono la già ampia proposta dell'esposizione. Collocate in diverse zone della città, offrono degli spunti di interesse per il visitatore; ottima l'organizzazione e il lavoro dello staff dietro alcuni di questi eventi che hanno dimostrato attenzione a temi e proposte coerenti con le linee della Biennale.
Le diciassette mostre collaterali sono certamente da segnare in agenda per chi decida di passare qualche giorno a Venezia.
Air/Aria/Aire _Catalonia in Venice
“Charlotte Perriand and I”. Converging designs by Frank Gehry and Charlotte Perriand
Connectivities: Living beyond the boundaries - Macao and the Greater Bay Area
Hakka Earthen Houses on variation-Co-operative Living, Art and Migration Architecture in China
Lianghekou
Mutualities
Not Vital. SCARCH
Primitive Migration from/to Taiwan
Redistribution: Land, People & Environment
Revive the Spirit of Mosul
Salon Suisse 2021: Bodily Encounters
Senza Terra / Pomerium
Skirting The Center: Svetlana Kana Radević on the Periphery of Postwar Architecture
The Majlis
Tropicalia – Architecture, Materials, Innovative Systems
Young European Architects
Young Talent Architecture Award 2020. Educating together