Palazzo Strozzi a Firenze diventa fino al 4 Febbraio 2024 la sede in cui il visitatore è invitato ad esplorare l'inverosimile e l'irreale. Questo è Anish Kapoor. Untrue Unreal.
La mostra a cura di Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi, vede opere storiche e lavori creati appositamente per l'occasione, in perfetta armonia con le sale rinascimentali del palazzo che diventano parte integrante fondamentale delle opere stesse e non solamente mero contenitore.
Non è la prima volta che le sale di Palazzo Strozzi diventano il teatro perfetto in cui artisti contemporanei mostrano un vero e proprio dialogo tra presente e passato e ancora una volta l'allestimento è perfetto e coinvolgente.
Nel cortile interno si apre l'esposizione con  il padiglione Void Pavillion VII, un'opera in cui il visitatore è immerso in uno spazio bianco ottico per poi essere assorbito dalla vista di tre squarci neri. 
Nelle sale al primo piano si è subito colpiti da un'opera che rompe gli schemi: Svayambhu, entra a far parte delle sale del museo come se fosse pensata per quell'ambiente ma ne rompe inevitabilmente la quotidianità sorprendendo ancora una volta l'osservatore. Ma è solo un preludio a ciò che ci attende nelle sale successive in cui giochi di percezione e di ottica lasciano lo stupore sul volto di chi osserva.
Un'esposizione che merita una visita, interessante, sorprendente e impossibile da comprendere solo attraverso gli scatti che non riescono a cogliere le sensazioni e le percezioni suscitate da questi lavori.
Sempre disponibile ed accogliente il personale, molto attento anche in biglietteria ad informare delle convenzioni per le riduzioni dei biglietti.
In generale una mostra consigliata ma forse un pò troppo breve.


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