In mostra fino al 30 gennaio 2022 a Palazzo Strozzi a Firenze, Jeff Koons. Shine.
L'esposizione, curata da Arturo Galansino e Joachim Pissarro, è stata organizzata a stretto contatto con l'artista stesso ed ospita alcuni dei lavori più impressionanti ed amati di Koons concessi per la mostra da musei e collezioni internazionali.
Al centro dell'esposizione una parola ambivalente che spesso torna nel linguaggio di Koons: shine: shine come lucente ma anche come contrasto ambiguo tra splendore e bagliore; e tra ciò che è e ciò che appare.
Lo spazio esterno ospita Monkey, una scultura di dimensioni considerevoli che immerge lo spettatore, già prima di mettere piede negli spazi adibiti per l'evento, in quello che è il concetto dietro la mostra.
Al piano di sopra inizia la vera e propria esposizione articolata in più stanze meravigliosamente organizzate con poche opere ma di grande effetto, unite da un dialogo di lucentezza e riflessi in cui lo spettatore si vede e si riflette al passaggio.
Il tutto in un contesto di architettura e decori originali del Palazzo che si fondono perfettamente con la modernità delle opere in mostra, creando una dicotomia e un contrasto che ricorda ancora una volta il concetto dietro le opere di Koons.
Dopo una breve introduzione alla vita e agli episodi salienti della vita dell'artista si entra nel pieno della mostra che si apre e conclude all'insegna dello stupore e alla meraviglia di fronte alle opere scelte per l'occasione.
Il personale addetto all'ingresso, alla biglietteria e alla sorveglianza all'interno dell'edificio si dimostra presente ma non invadente, attento e ligio per quanto riguarda il rispetto dei regolamenti e gentile e disponibile in caso di bisogno da parte dei visitatori.
Meraviglioso l'allestimento, ben meditato e coinvolgente, che permette di vedere a 360° le opere da più punti di vista; ottima la presenza dei testi che accompagnano le opere in ogni sala, descivendo con pochi linee concetti e visioni dell'opera di Koons.
In generale una mostra assolutamente da non perdere. Che lascerà a bocca aperta anche chi non conoscesse l'opera dell'artista. Ho trovato intelligente l'idea di scegliere un'opera di grandi dimensioni e di così forte impatto visibile anche dall'esterno dell'edificio, capace di attirare l'occhio dei tanti visitatori di Firenze che certo non perderanno l'occasione di visitare anche le sale di Palazzo Strozzi.
Per quanto riguarda il rapporto tra la quantità delle opere in mostra e il costo del biglietto, sebbene l'organizzazione e l'impatto delle opere scelte non faccia valutare in negativo questo aspetto, è da sottolineare che i costi dei biglietti per le mostre stiano crescendo negli ultimi anni, causa forse anche le chiusure; ma la sensazione, giunti nell'ultima stanza, è che la mostra si sia conclusa troppo presto.

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