Torna in questi ultimi mesi del 2021 la Biennale fotografica dedicata all'industria.
Il tema di quest'anno, rappresentato attraverso la visione degli artisti italiani ed internazionali, è il FOOD.
L'industria alimentare e i cambiamenti e le trasformazioni che essa ha imposto sulla società, insieme alla sostenibilità sono alcuni dei fil rouge portanti nei lavori che gli artisti hanno proposto in mostra.
L'evento, nato nel 2013 con François Hébel, vede la luce quest'anno sotto la direzione artistica di Francesco Zanot, che rinnova il coinvolgimento della città intera attraverso la dislocazione dell'esposizione in più sedi, collocate in diverse zone della città; dieci sono infatti i luoghi coinvolti, a cui si aggiunge come di consueto il Mast.
Gli undici artisti, Hans Finsler, Ando Gilardi, Jan Groover, Mishka Henner, Takashi Homma, Herbert List, Maurizio Montagna, Bernard Plossu, Vivien Sansour, Lorenzo Vitturi, Henk Wildschut, percorrono un secolo di storia dell'industria alimentare portando con sé questioni di ordine filosofico e biologico, storico e scientifico, politico ed economico senza tempo e di forte attualità.
​L'esposizione offre una vasta varietà di opere e di allestimenti, mostrando come ancora una volta l'organizzazione dietro la biennale sia eccellente.
Il Mast in particolare, e soprattutto il suo staff primeggia ancora una volta mentre meno solide e a tratti deludenti alcune altre sedi in cui staff inesperto o forse un pò incurante dimostra poca attenzione, non solo per quanto riguarda le regole Covid, ma anche le pratiche comuni di accoglienza e guida allo spettatore.
Consigliata la partecipazione a questa quinta edizione della Biennale a chi ancora non avesse avuto l'occasione di visitarla; un'occasione non solo di poter godere della visione di opere di ottimi artisti, in allestimenti ben curati e mai banali ma anche un'occasione di riflessione sul passato, sul presente e sul futuro del Food.

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