La mostra Antonio Canova a Bologna è un viaggio che ripercorre il legame tra lo scultore e la città.
L'allestimento promosso dall'Accademia di Belle arti di Bologna si articola nel Salone degli Incamminati della Pinacoteca Nazionale di Bologna.
Il percorso, che si arricchisce di manoscritti, documenti, sculture e dipinti, racconta , in particolare, del legame dell'artista con i primi passi della Pinacoteca stessa, sottolineandone il ruolo fondamentale nel recupero di alcune opere, per lo più dalla Francia, a seguito delle spoliazioni napoleoniche.
Molti i prestiti concessi dalle istituzioni bolognesi come le Collezioni Comunali d’Arte, la Biblioteca dell’Archiginnasio, l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, oltre che dalla Pinacoteca Civica di Cento, che hanno arricchito un'esposizione, dall'organizzazione impeccabile.
La mostra Antonio Canova a Bologna è un viaggio che ripercorre il legame tra lo scultore e la città. L'allestimento promosso dall'Accademia di Belle arti di Bologna si articola nel Salone degli Incamminati della Pinacoteca Nazionale di Bologna. Il percorso, che si arricchisce di manoscritti, documenti, sculture e dipinti, racconta , in particolare, del legame dell'artista con i primi passi della Pinacoteca stessa, sottolineandone il ruolo fondamentale nel recupero di alcune opere, per lo più dalla Francia, a seguito delle spoliazioni napoleoniche. Molti i prestiti concessi dalle istituzioni bolognesi come le Collezioni Comunali d’Arte, la Biblioteca dell’Archiginnasio, l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, oltre che dalla Pinacoteca Civica di Cento, che hanno arricchito un'esposizione, dall'organizzazione impeccabile. La mostra, che si concluderà il 20 febbraio, offre l'occasione di vedere alcuni dei lavori recuperati dall'artista come la Pala Scarani del Perugino, la Madonna del Parmigianino, oltre alle opere di alcuni degli artisti del panorama emiliano, dando l'occasione alla città di riscoprire i suoi capolavori e di riavvicinarla alla sua Pinacoteca; che, con questo primo progetto apre la strada ad una serie di iniziative che vedranno la luce nei prossimi mesi dell'anno.L'esposizione è studiata e curata nel dettaglio; ogni opera, documento o scultura è posta in modo tale da creare un dialogo con il resto della stanza, creando un racconto che si intreccia con il passato della città e della Pinacoteca stessa.
L'allestimento è elegante e minimale, spettacolare l'uso delle luci che creano il giusto pathos intorno alle opere.
Lo staff presente ma non invadente si dimostra all'altezza; è possibile anche prenotare una guida multimediale o delle attività accessorie didattiche che completano l'offerta della mostra.
Nel costo del biglietto è compreso anche l'ingresso alle sale espositive della Pinacoteca e a Palazzo Pepoli Campogrande (via Castiglione, 7).
Nel complesso un'esposizione di forte interesse che merita una visita, ma che sarebbe stato interessante arricchire con qualche opera in più dell'artista.

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