La mostra Giulio II e Raffaello. Una nuova stagione del Rinascimento a Bologna è un vero e proprio percorso che analizza le implicazioni sociali , culturali e, soprattutto artistiche seguite al ritorno della città nel dominio della Chiesa nel 1506 ad opera di Papa Giulio II, strappandola alla signoria dei Bentivoglio.
L'arrivo in città di grandi artisti come Raffaello, Michelangelo e Bramante darà un nuovo impulso e stimolo alla vita artistica della città emiliana dando nuove ispirazioni alle scuole e ai grandi artisti che l'abitavano.
L'idea dell'esposizione, curata da Maria Luisa Pacelli, Davide Benati ed Elena Rossoni, nasce a seguito dell'arrivo, grazie al prestito dalla National Gallery di Londra, del Ritratto di Giulio II di Raffaello.
Insieme ad altri importanti prestiti come la Madonna di San Zaccaria, del Parmigianino che giunge dagli Uffizi e a Cristo benedicente tra la Madonna e San Giuseppe, di Amico Aspertini, prestito invece della Fondazione Longhi di Firenze, queste opere diventano spunto per reinventare la disposizione delle opere già appartenenti alla Pinacoteca, per studiare ed indagare a fondo le diverse dinamiche nate tra gli artisti bolognesi e ferraresi a seguito di questi influssi importanti.
L'esposizione si rivela di certo interesse per i visitatori, che abbondano nelle giornate di visita della Pinacoteca; interessante il progetto e l'idea che, tuttavia, avrebbe potuto godere di qualche prestito e opera in più per elevarsi a vera e propria esposizione in cui poter godere della vista di qualcosa che il visitatore non veda già da anni nella sua Pinacoteca cittadina.
Ma forse era proprio questo il progetto dei curatori che hanno deciso di inserire la mostra all'interno del sale senza stravolgere eccessivamente il museo, che rimane fedele a sé stesso; per raggiungere la mostra, infatti, si passa attraverso tutte le sale della Pinacoteca Nazionale in ordine di epoca, raggiungendola solo a metà del museo, nella zona dedicata al Cinquecento.
Lo stesso allestimento non risulta infatti distaccarsi troppo dal resto della Pinacoteca, dando l'idea di esserne quasi parte integrante costante per chi non avesse letto o non sapesse fosse una mostra temporanea.
Personale numeroso e presente in ogni stanza, gentile e disponibile in accoglienza, leggermente sbrigativo in biglietteria.
Una mostra con un costo leggermente superiore rispetto alla media di mostre del genere, ma con lo stesso biglietto è possibile vedere anche il resto delle sale della Pinacoteca. Consigliata per chi non conosce la Pinacoteca o per gli esperti e amanti del settore; per il resto trascurabile.