La prima mostra antologica che il Mast ha deciso di dedicate al fotografo Richard Mosse è un vero e proprio tuffo in una realtà parallela.
Curata da Urs Stahel, la mostra immerge il visitatore a pieno nella poetica di Mosse attraverso immagini di grandi dimensioni dall'impatto considerevole.
L'esposizione si apre con i primi lavori del fotografo, che già rivelano quelli che saranno gli approfondimenti più recenti della sua ricerca, incentrata su un capovolgimento della realtà così come siamo abituati a vederla; per poi procedere con i lavori più maturi, in cui l'impatto visivo dettato dalle tecniche di derivazione militare utilizzate, detta una dicotomia nell'occhio dell'osservatore diviso tra la bellezza suscitata dalle immagini, e la tragedia e il disastro che racconta con la riflessione che ne deriva.
Il percorso si apre con la gentile offerta di una guida pronta a raccontare il concetto dietro la mostra, descrivendo anche alcune nozioni sull'artista per offrire una visione più consapevole anche al visitatore curioso meno esperto della carriera dell'artista.
Si procede nelle sale in cui le opere sono organizzate in maniera eccellente, camminando tra le diverse fasi della ricerca artistica di Mosse, sempre accompagnati da una guida pronta ad offrire informazioni sulle diverse sezioni di cui la mostra si compone:
-la Gallery in cui trovano posto i primi lavori dell'artista intervallati dalla serie che lo ha reso più celebre, Infra, in un dialogo che, sebbene lontano negli anni, rivela un fine unico nello studio di Mosse;
-il Foyer che ospita la Heat Maps e le più recenti serie Ultra e Tristes Tropiques, dedicate invece ai flussi migratori
-il Livello 0 con i video The Enclave (40'), Incoming (52'), e il video Quick (13').
La mostra, aperta fino al 19 settembre, merita sicuramente una visita; per un'occasione di riflessione sul nostro tempo, offerta attraverso immagini bellissime e di impatto.
Ottima l'organizzazione della fondazione che riesce sempre a creare proposte interessanti e differenti, supportata da uno staff preparato e attento. Molta cura per il rispetto delle norme previste in questo periodo di riapertura; ottima anche l'organizzazione e l'allestimento delle opere, da rivedere la sezione al Livello 0 dedicata ai video che, causa limite di accessi, risulta piuttosto macchinosa e richiede tempi di attesa a volte piuttosto lunghi.
Ma in generale la macchina è ben oleata e funziona a meraviglia, motivo per cui ogni nuova proposta del Mast viene accolta con forte entusiasmo del pubblico.